I ponti che mai hai percorso
crollati d'incuria arrogante
forse eretti su inconsapevole fondo d'argilla
Ma eretti
a cercare inesistenti passaggi
verso cime soltanto credute
Ora so
Le aspirazioni banali
ricoperte di foglie preziose
a nascondere l'animo vile
Non è mai la tua ultima mina
a sventrare gli inutili ponti caparbi
La Fenice non muore
purtroppo
Condannata rivive ogni volta
destinata a bruciare da sola
dentro fiamme olezzanti di pianto.