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Pallon di maggio

Talvolta sogno la bianca depressione,
anima di pietre levigate stesa tra colline,
un alveo scavato da nuvole magre
piovose solo di speranze deluse.

Torrenti d'uno stesso sangue
si succedono rapide le vite:
scavato nella carne
lascia un vuoto vivo di paure,
un volo di corvi neri,
la fraterna morte ostile.

Tu poi vieni da lontano
e mi piovi quiete sul capo
allora scorrono acque di vetro
e dal greto dei ricordi
fantasma solitario
un pallon di maggio
sparge profumi
sulla mia memoria amara.

 

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2 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • vincent corbo il 07/12/2015 08:48
    Bellissima, non trovo le parole. In questi casi basta leggere e assaporare la poesia.

2 commenti:

  • Gino il 05/10/2015 17:02
    Grazie Chiara: un commento il tuo di una ispezione lucida e profonda del testo eccezionale. L'esacerbazione dell'odio, della passione, il tempo non solo non mitiga, ma la nutre, la espande nell'aria, sicché gli occhi la scorgono sempre in ogni elemento, per sempre. È un morbo endemico che tutti ci segna in un modo in chi più e in chi meno manifesto.
  • Chira il 05/10/2015 15:28
    Metafore di soffuso pessimismo "cosmico" nelle prime due strofe in bianco e nero, quasi lunare è il paesaggio. Mi sembra un dolore senza rimedio. Nell'ultima parte comunque arriva la quiete di un'acqua trasparente, il chiarore di un ricordo che accarezza l'anima, ma è profumo, un'immagine quasi evanescente. Lo stile, le parole, la delicatezza, ogni verso non ha nulla di scontato e tutto è come sussurrato: poetare specialissimo!
    Chiara

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