C'era il suono di una donna
che scriveva una lettera
l'acuto stridio del pennino sulla carta
quasi un urlo
con giri poi
di impazienti armonie nascoste
poi ci fu la penna biro più morbida
e melanconica
ora i tasti del pc gravi e pensierosi
inseguono un linguaggio meccanico
al confine di coste
e segnate arene
perché comunque la mente
anche la più razionale
è alla ricerca, disperata,
della sua voce.