Io vivo
e sto là
davanti al susseguirsi delle ore
fermo in attesa che uno spasimo rompa gli indugi
Ma tutto è fermo
tutto è gonfio e violaceo di morte
anche la poesia fa puzza di carcassa
quando il dottore prescrive la cura
Così la puzza d'ospedale incurva le mie vertebre
e gli infermieri bombardano il mio sentire
Il ricordo è ancora vivido nel divenire del mio cuore
Ma come un airone mi slancio nello spazio
e piroetto in volo parole come ortiche
pungenti
ma anche meravigliose
di un meraviglioso che l'attimo si fonde nell'amore
Voglio sentire il richiamo della vita
in questi momenti di disperazione
Gli uccelli bruciano
gli uccelli del mio cuore
e mi dicono voltati
vola a ritroso prima che tutto si arso di dolore
Sto là
nel paradiso perduto della vita
e come una tremula campana
rimbombo
davanti a questo inesplicabile delirio.