Non ho pace per te,
che sfuggi dalle mie mani,
come un'ombra trafugata dalla notte.
le mie braccia sono pale
che macinano aria
nello stringersi di un abbraccio,
mai ricambiato.
il vento, scerpa il tuo nome
contro la mia pietra,
e il lento arrampicarsi dell'edera
mi declina.
gemo, gemo incessante:
il cigolio della ruota di un mulino
che sopravvive,
nell'attesa della piena.