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Specchio

Muori dalla voglia di rendermi normale
vuoi inserirmi, a forza, nei tuoi cataloghi
ti credi un eroe in procinto di salvarmi
e in tanto è già natale
e le luci, in giro, sono deformi
sono lamiere colorate
aromi di agrumi amari.

Ti guardi allo specchio
e hai la pelle di come sei
guardi la piccola scheggia, sul lato sinistro,
e sai cosa sei.

I posti liberi nel tuo parcheggio della normalità
rimangono liberi.

Critichi tutto ciò che ti circonda e ti fa vergogna
ridi, ridi e ridi
non ti spieghi,
pigli e te ne vai.

Ti guardi allo specchio
e hai la pelle di come sei
guardi la piccola scheggia, sul lato sinistro,
e sai cosa sei.

 

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3 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • silvia leuzzi il 06/06/2016 20:00
    Ci sono versi che mettono in relazione storie dalle più variegate sfaccettature e questi tuoi sono di questi. Magico dissacrante e dolcissimo ciao Fri

3 commenti:

  • frivolous b. il 15/06/2016 11:34
    ma grazie ragazzi! Che carino... bà, Corbo a dirti l'ha verità Corbo, ho scelto "pigli" semplicemente perché mi sembrava suonasse meglio
  • Gianni Spadavecchia il 07/06/2016 18:46
    Molto bella. Immagini che descrivono l'identità del soggetto della poesia;la scheggia che indica chi è, cosa ha vissuto, cosa ha fatto.
    Davvero ben scritta.
  • vincent corbo il 07/06/2016 05:38
    La poesia è ottima... tu cosa ne pensi di "prendi e te ne vai" al posto di "pigli e te ne vai"? perché hai preferito la seconda?

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