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Alle sette del mattino

Quando attacco alle sette
Rimandar devo il bisogno
Che a parlarne mi vergogno
Son postale da pirolette!

Sbuffo, mi lamento e stringo
Sembro una partoriente
Che il pargolo teme di perder accidentalmente
Convulsamente trattengo, soffio e spingo!

Il tornello mi pare un miraggio
Se mi perdesse qualcosa rischierei il pestaggio
Pian, piano, arrivo al bagno dolorante
Sembro d'un altro mondo l'abitante!

La tazza è una bocca gigante
Sopravvivo a quest'aria soffocante!

 

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 14/06/2016 19:21
    Della serie "quando la bisogna chiama"... Un testo esilarante assai gradito.

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