nottata in casa,
il 15 di Agosto,
-fiotti di sudore
che colano
come rivoli di Pietà
sulla scrivania-
per la gloria, per la vanità;
stare qui,
davanti ad un computer,
dannatamente serio,
vuoto come una sporta per la spesa
bucata ed insignificante,
a scrivere questi
INUTILI
pruriti mentali
che vaneggiano nel NULLA.
la vita di un decerebrato.
la birra che galleggia
nei substrati di grasso ed imbecillità
per cercare la parola perfetta.
(la birra è il vizio
che fa sbocciare le rose)
una vita,
questa vita,
stolta e banale,
cullandomi nell'illusione
che delle misere parole,
una dopo l'altra,
messe in fila,
possano toccare l'abbaglio decisivo.
credendo e sognando
che non sia il genio
l'unico destinatario
della Poesia,
ma piuttosto
la volontà imprescindibile
di vincere la morte
con smunti geroglifici
di pura furia.
Dio
è
un Poeta
che
non dorme
la notte.