ovunque guardino i tuoi occhi
ciò che vedranno li stordirà,
o per bellezza o per orrore
o per mera e pedissequa ripetizione;
c'è il coltello nel cassettone,
la fredda lama lucente riluccica al sole,
tutta la sua geometria e il suo portamento
hanno insiti accenni di crudeltà,
c'è il bambino che mangia caramelle,
vuota le tasche in cerca di un gingillo
per giocare,
questo è il prodigio delle forme imperfette
o forse solo una cosa nota e normale.
gli occhi arrancano dietro una nuvola di rabbia,
non è facile meravigliarsi nell'epoca
delle chattate su whatsapp,
gli occhi cercano il miracolo, la sorpresa, l'inconsueto,
ma è troppo forte il richiamo delle vecchie abitudini,
guardare i notiziari alla tv,
contare i morti, le guerre, la distruzione...
ciò non è bello non è bello non è per niente bello...
è senz'altro meglio finire una bottiglia di birra
leggendo Miguel de Cervantes,
la lotta contro i mulini del Potere,
l'ironia, la dissacrazione,
è senz'altro meglio pensare
all'utero che si schiude come una rosa,
la vita che prende appuntamenti col futuro
e vince, qualche volta, in un gioco di eterna prestanza.
molte altre cose valgono il prezzo del biglietto,
non smarrirle, proteggile
è tutto ciò per cui valga la pena respirare.