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Il gatto

Un di, dalla silvestre landa,
ove artigli erano unghie,
selvaggia e di fiera la tua voce,
tetto bosco e cespugli,
tane per giacigli il tuo rifugio,
stanco e annoiato, per altra vita nato,
pensasti a noi.
Lasciasti la tua casa madre e fortunato
passasti nel salotto
di sotto alle poltrone
a mutilar peluche e spelacchiar tappeti.
Sui tetti, ignori sfortunati
e randagi i tuoi fratelli,
per campar costretti ad inseguire
topi e fringuelli.
Indolenza, unico tuo dovere
una mezz’ora al giorno
far le fusa in braccio alla signora
che ti striglia, profuma ed accarezza
per prepararti al premio di bellezza.
I felini di sotto non osservi,
fan di mestiere i gatti,
per volere dei servi,
sempre a vigilare la cantina
di guardia ai sorci
e se salgono in cucina son pedate.
Se fortunati i mici profumati
tanta sfortuna quelli di cantina
se hanno da leccare due piatti
comincia bene la mattina.

 

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11 commenti:

  • Anonimo il 30/08/2009 20:22
    Buon argomento poetico rivolto al gatto. Ti ricorderai dei brevi commenti (sui gatti) trattati sul forum: "Cosa state pensando in...", in compagnia di Robinia?
  • Marco Vincenti il 24/03/2008 21:57
    davvero bella complimenti.
  • lucia cecconello il 12/01/2008 18:52
    molto carina bravo ciao
  • Marta Niero il 25/11/2007 00:21
    vera e delicata.. casa mia è allietata da allegra e numerosa tribù, un 3+3 strepitoso... 3cani, 3gatte dalle coabitazione serena.. anni di aiuto animalista hanno spesso portato me e la mia famiglia a contatto con la parte più sfortunata di queste meraviglie divine.. che restano tali anche quando fanno l'ululato per uscire la sera per la pipì, un po' meno quando sono le 5 di mattina
  • Maria Lupo il 05/11/2007 15:51
    Uno stile classico ed elegante per un tema familiare e moderno. Molto gradevole
  • Antonietta Di Costanzo il 30/10/2007 13:28
    Amo moltissimo i gatti e mi piace la tua poesia mi hai fatto ricordare però una cosa, quando avevo il mio gatto in casa, la cosa che odiavo di lui e non c'è stato verso per fargli capire che non doveva farlo, era quello di graffiarmi il divano nel salotto!!
  • francesco scolaro il 29/10/2007 09:40
    Eh si, come gli umani anche tra i gatti c’è chi nasce con la “camicia”. Originalissima, complimenti.
  • Anonimo il 28/10/2007 21:58
    Per una gattara come me, come non apprezzare questa tua poesia dedicata a loro.
    Il tuo scrivre elegante mai scontato è sempre gradito, complimenti Ugo.
    Angelica

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