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Lo spazio riservato alla tristezza

fino a 10 anni fa
il tempo della socializzazione
coincideva con momenti
di brio e di fermento.

il mondo
ai miei occhi
era esclusivamente
una possibilità
per conoscere
incontrando
le sensibilità altrui.

erano i tempi della scuola,
la fase conoscitiva
in cui la realtà
avrebbe potuto
celare qualsiasi promessa;

incantato com'ero
era facile
a quei tempi
credere al futuro,
alla gente,
a me stesso.

il male fluttuava
in orbite parallele
alla mia,
sempre insano ma
cautamente distante,
e sprezzante del pericolo
e lontano dalla verità
io rispondevo
agli stimoli esterni
con rinnovata gioia
e gaudente generosità.

il male lo sorprendevi in
un virgolettato del giornale,
nelle notizie clou
ai notiziari,
in un racconto macabro
di qualche ottuso conoscente
che per quanto folle fosse
non poteva sembrarti
anche reale.

ma esso ti visitava,
tesseva la sua tela famelica

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1 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Gianni Spadavecchia il 10/10/2016 10:56
    Mi piace. Il titolo mi ha attirato tantissimo ed anche i versi hanno fatto la loro parte.
    A volte il nostro sguardo rispecchia ciò che vogliamo guardare. Ma crescendo si impara tanto, si notano cattiveria, falsità e tristezza.
    Bella.
  • Anonimo il 10/10/2016 09:28
    Fottutamente geniale.

1 commenti:

  • Patrizia Cremona il 10/10/2016 21:12
    Sistematica e sottile pensieri lontani determinato l'attuale presente...

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