i siti letterari mi divertono,
le bagarre sulla perfezione metrica di un haiku,
il gusto della presunzione e dello scontro.
in tanti reclamano un talento che non hanno,
si riuniscono in piccole combriccole,
si fanno i pompini a vicenda,
questi retrogradi della creatività,
questi boccaloni dell'amore universale,
cazzo! siamo quasi nel 2017,
Cecco Angiolieri è morto da 800 anni,
Tiziano Scarpa sperimenta lingue misconosciute,
Pynchon sfruculia il postmoderno,
è così triste vivere nell'illusione di essere grandi poeti.
ora, io parlo da ultima ruota del carro,
scrivo da poco tempo e lo faccio solo
come un pugnettaro dell'egocentrismo,
ma i miei occhi non possono fare a meno
di guardare, non possono fare a meno
di lanciare una frecciata critica
su certi spettacoli contemporanei.
vedono il deserto della poesia moderna,
vedono resuscitare i fantasmi di scritture trapassate,
non uno slancio, quasi mai una sorpresa,
parole automatizzate di pura convenzionalità.
non amo molto le persone, è un mio limite,
ma certamente cerco nella Poesia e nei Poeti
un lampo di luce abbagliante.
fate godere questi stanchi occhi
con accenni di fuoco inconsueto.
io ho fatto il mio, ora tocca a voi,
sparate pure le vostre crudeli e affilate sentenze.