fumo
e la mattina è così priva di sussulti,
piatta nella sua indifferenza,
ieri, a quest'ora, cacciavo fuori
il dolore dalle dita,
me lo ricordo perché
ho visto una sua foto,
mentre stavo scrivendo,
come possiamo agonizzare ancora
per invisibili minuzie?
lei era riversa su di me,
il suo acido ricordo e quei capelli gentili,
era tutta su di me,
una storia finita da ormai molto tempo
e passeggiava sui colonnati
del mio desiderio,
un ultimo abbraccio,
un'ultima dolce parola d'amore,
era presente e assente,
era lì, ma non la potevo toccare,
e oggi il mio cervello grida l'inutilità,
l'inutilità di un amore fuggito,
l'inutilità delle persiane rotte,
l'inutilità della convinzione,
nonostante i capricci della vita,
di essere una persona che sa ancora
provare emozioni.