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Le rose appassite dentro me

dunque è relativamente interessante
quest'assurdità nella cronaca nera,
questo perpetuo espandersi
che quelli bravi chiamano Infinito,
e se la verità degli psicofarmaci
coincide con la morte emozionale della mente
credo che assurdo ed infinito,
in molti casi, coincidano o quasi coincidano.

sotto il dolore, c'è niente?
e sotto l'angoscia, sotto le ultime lacrime?
cosa c'è sotto l'indegnità della pazzia?

voglio dire, quando alla cosa uomo,
viene depredata l'anima,
questa cosa bellissima, questo strumento di potenza,
viene violentata, depauperata, resa innocua
come una tigre sotto anestetico,
l'uomo può ancora considerarsi uomo?

le rose intinte nel sugo di pomodoro
non sono di sangue,
ma le rose strappate via da una mano indifferente
sono più del sangue,
le rose morte della mia anima hanno sentito
la potenza del proiettile,
hanno visto la freddezza del marmo
quando la luce è luce criminale,
l'assurdità, appunto, di scienza, buoncostume,
unghia pulite che risplendono rozze nella loro bianchezza.

cosa è bene e cosa è male
quando l'intera struttura
e l'intero sistema di educazione
non ci hanno mai parlato
dell'assenza che sta dietro certe potature,
che i robivecchi dovrebbero avere un reparto speciale
per le vite spaccate, per i sogni morti o quasi morti,
per lo stupro di idee, emozioni, sentimenti...

ma tutto è esatto,
l'universo continua ad espandersi,
la cronaca nera fa vendere i giornali,
e le mie rose non hanno più alcun colore,
baluginano, fioche, come un pensiero di morte.

 

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1 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • vincent corbo il 15/01/2017 07:39
    Questi versi mi ricordano ossa bianche, asciutte, scarne. Fanno il rumore sordo delle ossa.
  • Rocco Michele LETTINI il 14/01/2017 11:21
    ESPRESSIVAMENTE STRAORDINARIA.
    *****

1 commenti:

  • Gianni Spadavecchia il 13/01/2017 09:05
    Bella, davvero. Le tue rose sono appassite, a corto di acqua. Come la tua anima, sgualcita e un poco spenta.

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