una follia nera di Divinità insensibili coprì di paranoia il leone.
il leone indietreggiò, fin nel varco della notte,
e lì, l'uomo-serpente, lo trasformò
in una pianta secca di colore grigiastro.
*
non si muove più il leone-pianta secca, ora
aspetta immobile, nella sua sete di raggi splendenti,
l'ultima potatura.
persino il suo ruggito non s'ode più,
nulla più s'ode, solo un sonno netto e vegetale.
*
dove sei finito
leone-pianta secca?
il tuo crine d'oro
come la fantasia dei poeti
è così pieno di quelle foglie grigie!
perché hanno contaminato il tuo crine?
*
dimmi, leone-pianta secca
quant'è doloroso
mettere piede nell'inferno
dove vi è l'Assenza di dolore?
*
il Santo Vegetale
appassisce,
un tempo Re,
come il colore dei sogni.