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Amore disperato

Oltre la febbre santa che i samaritani chiamano speranza
e che io ho visto scorrere, in frammenti, come latte sulle dita,
il tuo giglio dischiuso, anche sì detto fica
mi rende meno amaro il dolore in questa stanza.

Non è che amandoti così disperatamente
io dia scacco alla disperazione,
ma che con la mente,
vituperi il mio razzo, in quel tuo paradiso di cotone

è un po' come fuggire da quello straniamento dell'età,
ed in sé stessi ritornando a quando il sole piegava le panchine,
squarciare a metà
quel tuo dolce strappo di ciliegio, le carnose labbra tue rubine.

Sguardami vivace mentre sento entrare in gola il tuo sapore,
che il mio infierirti non è affatto la necessità di un grido,
ma nella danza vorticosa, nell'andirivieni di libido,
vi è tutta la ragione delle stelle, il mio morire nel tuo amore.

 

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 31/01/2017 05:43
    Il tuo morire nel suo amore... Immensità poetica Ferdinando.
    Lieta giornata.

1 commenti:

  • Gianni Spadavecchia il 31/01/2017 08:01
    Quasi un amore devoto più che disperato. Un sentimento che non riesci a controllare o spegnere.
    Molto bella.

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