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Essere viaggio

si vorrei tornare
a quando il catamarano
partiva dalle acque della vita
col sole morbido
il mare placido di possibilità
infinita
e prendere l'estate
del mio viaggio, all'alba,
armarmi di coraggio
e fuggire, lontano, avanti,
indietro, nel mare dell'ovunque,
conoscere paesi, regioni inusitate
e gli uomini veri, i saggi, le Gerusalemmi.
si vorrei tornare
al punto esatto dell'imbarco
riscrivere la rotta
dall'inizio, e ritornando
non dimenticarmi della vita,
della rabbia, infinita, che dopo
i passi falsi e le congiure
ti abbassa all'infinito delle alghe,
nell'abisso di un mare acquitrinoso,
mia galera, oceano rassegnato.
si non vorrei più andare
a remi e a fondo, nella morte,
ma tornare al mondo,
conoscere le cose,
e con le rose diventare il puro opposto
del dolore, essere viaggio
prima ancora che viaggiatore.

 

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1 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Walter Tresoldi il 05/02/2017 14:18
    Viene evocato quanto sarebbe bello poter ripartire dotati del bagaglio d'esperienza fin qui acquisita, senza più le remore date dai passi falsi, dalla rabbia, dal viluppo d'alghe della vita diventata un oceano rassegnato.
    Evocazione condivisa. Poesia piaciuta.
  • vincent corbo il 05/02/2017 14:11
    L'eterno ritorno in un abbraccio con la memoria, sconfiggere l'oblio e i disinganni.
  • roberto caterina il 05/02/2017 09:11
    Essere viaggio più che viaggiatore è senza dubbio più comodo, ma anche più poetico...

1 commenti:

  • Gianni Spadavecchia il 05/02/2017 09:34
    Essere viaggio, essere meta, essere stimolo.
    Molto bella questa poesia.

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