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Vengono a sciami

I fiocchi.
Vengono a sciami
dalla collina
e sciamano a grumi
su strade e su rami
in forma di gelo sabbioso
che cola e profuma.
Buffetto e carezza -
nota di tromba che sfuma.
Piuma del cielo rabbiosa.
Incanto impalpato.
Mottetto.
Non si riesce a salpare -
si resta a guardare.

Tu taci e ricami -
io taccio e tormento la barba.
Completo il cruciverba
(senza schema).
La vista mi trema -
la tivù non mi garba.
Il divano mi rompe la schiena.
Tento la carta del sonno
e ripenso a quand'eri ragazza -
ripenso al mio nonno.
Divago.
Rivango nel caso
e mi rifaccio corazza.

 

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2 commenti     4 recensioni    

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4 recensioni:

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  • ciro giordano il 20/02/2017 21:32
    che dire, la prima parte è perfetta, le parole pare che scendano cristalline dall'alto, limpide, precise, essenziali.
    Il secondo momento una scena intima, dolcemente malinconica. Il tempo che passa, le forze che mancano, il desiderio però sempre vivo, la curiosità presto sconfitta. È un moto, solo un moto.
    Una poesia di grande livello, davvero bella per me
  • Gianni Spadavecchia il 18/02/2017 11:31
    Quell'attimo notturno che ha sgretolato il tuo muro, ma poi divieni corazza e ti proteggi di nuovo da tutto.
    Molto intima secondo me.
  • Rocco Michele LETTINI il 18/02/2017 04:50
    Un seguitato poetico sentito quanto vero... da una quotidianità sempre più mutabile... sempre più assurda.
    Sereno fine settimana, Walter.
    *****
  • vincent corbo il 17/02/2017 12:55
    Tutta perfetta tranne alla fine la ripetizione del "Ri"... io avrei scritto l'ultimo verso: Mi faccio corazza... Se non spostasse di molto il senso.

2 commenti:

  • Anonimo il 18/02/2017 00:53
    uno scrittoi denso di quotidianita, calore e colore... Molto bello
  • Walter Tresoldi il 17/02/2017 20:00
    Grazie Vincent della recensione.
    Il 'rifaccio' è voluto perché tende ad indicare che per un momento la corazza è stata abbandonata, solo per un momento.
    Certo, come dici tu scorrerebbe meglio con un 'faccio', ma cambierebbe il senso.

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