Il cammino s' inoltra piano
nella mano di queste montagne.
Baci di neve sull'erba.
Il freddo percorre i vicoli -
i cortili e i portoni.
Tu sbagli i consigli - e sbadigli.
Ciocchi - combattenti dorati -
ardenti paladini. Clarini.
Il buio s'adagia sul manto nevoso
e il tempo lo calpesta con astio.
Ogni sasso è un momento a se stante.
Un passante.
Le mani del vento
premono diacce i polmoni.
La notte va adulata
rimorchiando i desideri
con l'àncora in petto.
Intendiamo una decisione
già rimandata -
rimandare ad altra data.
Questa sera resta con noi
soltanto una sera -
con placide ali di sonno.
Il ceppo s'aggrappa
s'abbraccia al burrone.
Alabarda e tenaglia.
Il gelo - seduto sui tronchi -
diventa padrone di aria e boscaglia.
Ecco che il cielo si tende.
Lo potresti squarciare col pugno.
La strada diventa una tempia d'asfalto -
un'arpa di stagno.
Le nubi al tramonto
sono scrigni di luce.
Trionfo e Disegno.
Un sole meschino indugia e s'adagia.
Sulla piattaforma quotidiana
si riattiva l'arsura assoluta.
Ogni ora è una fiaba e s'inchina.
Una coperta notturna - la brina.
In un antro di misericordie
balbetta poca briciola di neve.
Questo ghiaccio così zitto... e poi tu!
Ogni tuo passo -
scricchiolando sul bianco -
si fa cattedrale.