Laddove il tempo fosse
confine e poi infinito,
là, dove il tutto
ha un senso
e non stolto apparire,
saremmo microbi,
impauriti,
in balia degli eventi.
Sospesi nello immenso,
involucri di cellule,
atomi, neutroni;
mescolanza chimica,
forgiata, riciclata,
assemblata, scomposta.
Trascinata e poi depositata,
dal vento cosmico,
su frammenti di materia.
Schegge di Big-Beng.
Solidificate
nel gelido ventre
di un universo
ancora in espansione,
ovvero,
particelle gassose,
fluorescenti;
scia di comete incandescenti
in monotono e perpetuo orbitare
nello spazio senza tempo.
E poi, l'evento.
Misterioso accadimento,
naturale o per mano
di un Dio
dai mille nomi.
Cellule vaganti
dello ignoto buio,
calate nella luce,
trapiantate
in microscopici spermatozoi
a fecondare ovuli
di caldo ventre.
Dal nulla al Tutto
ed essere chi siamo.