ché sempre l'omo in cui pensier rampolla
sovra pensier, da sé dilunga il segno,
perché la foga l'un de l'altro insolla
(Purgatorio Canto V - vv. 16/18)
Nella normalità i pensieri hanno parto continuato
e si aspergono sui minuti - dispersi in goccia molle.
L'evanescenza aspetta all'angolo di fronte, legata
da stringhe di luce pallida che annullano le forze.
E il Centro è là - là dove tu tenti, disperatamente,
di vedere meglio - di mettere a fuoco - di carpire
un gesto - anche solo un moto, ma vero, della mente.
Anche solo una misera, piccola, ricarica di perennità.
Lasciami sapere quanto al sapere serve e quanto
vale questo strisciare verso i giorni - verso le notti.
Lasciami sentire il gusto del cuore carezzato -
la pace che cerca un regno - la pace che cerca Pace.