Si recava sovente al seggio elettorale
per chiacchierare con gli scrutatori -
ma in realtà - della compagine sociale
non s'interessava. Né di deputati né di senatori.
Pensava spesso - invece - che l'erba
è il pelo fitto della Terra e del Firmamento
e che la Luna è una lampada a risparmio.
Con il processo dell'invecchiamento
perdeva il senso della vita e bramava il nosocomio.
Anche il paesaggio
s'andava lentamente offuscando.
Ogni giorno s'inventava un personaggio
che ogni sera gli defluiva triste - nefando -
variabile e incontinente - in un futuro
poco stimolato - di varia origine e natura.
Votare non votava -
tranne qualche volta in sogno -
ma solo per un candidato che ridesse spesso.
Aveva sempre un gran bisogno
di dentifricio - carta-cucina e carta-cesso
ed era sempre puntualmente senza spago.
La sua frase più cliccata era "... e io pago".