M'assale all'improvviso
come una serpe velenosa
che si butta sulla preda
e l'avvolge tra le spire.
Mi divincolo, e più cerco
di sfuggire, e più mi stritola
facendo scricchiolare ossa
e spappolare il cuore.
Compagna inseparabile
degli anni giovanili che altri
ritenevano allegri e spensierati
ha ceduto il passo alla calma
e mite rassegnazione dell'età.
Ma quando torna, come questa sera,
a lasciare il suo segno come un marchio
inciso a fuoco sulla pelle scorticata
da dolori mai sopiti e cancellati,
allora sento il fuoco penetrarmi nelle carni,
sento mille chiodi piantati sui nervi
già fragili e sfilacciati trafiggere la corazza
costruita in anni di paziente lavorìo.
Non si sfugge alla tristezza
quando l'animo è incline
alla malinconia e ai ricordi del passato,
quando hai dormito accanto a lei
con la testa sul cuscino bagnato
e il cuore tra le stelle coperte dalle nuvole.
Stasera sono qui a chiedermi perché
sei venuta ancora qui a farmi compagnia,
ma dentro me conosco già la risposta
e so che anche se andrai via
tornerai ancora a posare la tua testa
sul cuscino e a stritolare la mia anima
smarrita, lacera e indifesa.