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Cosa vorrei sentirmi dire

Cazzo. Troia. Sei una troia. Ti ammazzo.
Sei gia morta.
Eri morta 19 anni fa,
quando gonfiasti il petto al primo respiro.
Eri morta il giorno del tuo primo passo,
della tua prima parola.
Nei movimenti lenti,
nelle parole biascicate,
nei tuoi primi gesti incerti,
Sei morta a nove anni,
quando i tuoi seppellirono il loro matrimonio
finisti sotto terra pure tu.
T'hanno uccisa le convenzioni sociali,
i gradini sempre più ripidi,
sempre più scivolosi.
Ti sei spaccata la faccia sui binari dell'adolescenza,
sul tracciato spigoloso della tua esistenza.
Ti sei sparata tre colpi in testa ad ogni treno perso,
ad ogni notte con un uomo diverso.
Sei morta tante volte nella tua breve vita,
collezionando fini tragiche da film.
Hai camminato sempre solo in salita,
nei sentieri ombrosi dei tuoi silenzi.
Collassa allora su tombe di cristallo,
sugli specchi rotti dei tuoi difetti,
sotto un cielo nero dalle botte...
ma in fondo ti piace quasta vita
che un po' ti consola
e un po' ti fotte.

 

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2 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • vincent corbo il 18/01/2018 11:40
    Poesia d'impatto emotivo che trasmette un senso di disperato respiro e il retrogusto di annegare nei fallimenti e nelle paludi della vita, un gesto di sfida alla monotonia del vivere quotidiano e delle assurde convenzioni sociali. Troppe virgole.
  • Circasso il 18/01/2018 09:21
    Lascia senza parole questo tuo scritto! Ma è proprio la crudezza delle parole ti fa amare di più. Piaciuta anche la scoperta nel finale di un amore per la vita che fa ben sperare... per te o per la protagonista della storia.

2 commenti:

  • Anonimo il 18/01/2018 17:12
    "Ti sei spaccata la faccia sui binari dell'adolescenza" mi fa male a leggerlo. Brava
  • Gianni Spadavecchia il 18/01/2018 09:49
    Prima ti fotte e poi ti consola, quasi a darti altra speranza. A tratti mi sento vicino a te, ma hai una maturità nella scrittura impressionante.

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