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Napoli - 9 marzo 2018

Sorride una Madonna con il
suo bambino in braccio
dietro fiori sbiaditi e
ricoperti dalla polvere dei secoli.

Lassù in alto una donna senza età
con i capelli arruffati e grigi
e una vestaglia logora e consunta
si affaccia ad un balcone e manda un bacio.

Stende i panni ancora gocciolanti
e parla ad alta voce con la sua vicina
del pranzo ormai imminente
e del cielo senza sole ormai da giorni.

Passa rombando una moto fiammante
nota stonata su uno sparito antico
mentre una bimba senza denti
canta una canzone d'amore appassionato.


Il venditore di pesce decanta la sua merce
con gli occhi ancora vivi e le squame argentee
e tutt'intorno si sente l'odore della morte
spandersi nell'aria ferma e senza vento.

Le mura sbriciolate raccontano di guerre,
di secoli di dominazioni e ribellioni,
di fame e carestie, di freddo e malattie
ma anche del caldo sole e di allegre voci.

Non esiste un altro posto al mondo dove
l'umanità si sbriciola tra le dita,
dove puoi toccare solo aprendo gli occhi
dolore e fantasia, rabbia e voglia di riscatto.

Se Dio è nato è nato a Napoli,
tra il pianto di un bambino
e le grida di una madre,
tra la melodia di un canto
e il suono aspro di sirene,
tra un mendicante che dorme
per la strada e una donna
che spia dalla finestra,
in una giornata di sole
col rumore del mare in lontananza.

 

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