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Sirena

Ti ricordi quando
con i tuoi occhi la mia anima
nell'oscurità della notte
incontrasti?
Piangevo e mi sentivo
una vecchia sirena,
i capelli lunghi
grattavano il collo umido
d'estate,
guardavi la mia luce assunta
a far le nozze alle stelle.
Piangevo e mi sentivo
una ninfa risalire la corrente,
le guance lavate dell'acqua
dolce come i tuoi occhi di perla
e seta sulle mie palpebre.
Ricordi quando il mio vestito d'estate
svolazzava e spensierato
tra le coltri del grano maturo?
Io mi sento una sirena
con la voglia d'affondare
giù
e sempre più
giù
fino in fondo
al fondo dell'abisso
di tutti i mali.
Tu non vuoi portarmi
fino a giù
e richiami le stelle
con il tuo sguardo
e infliggi il tuo dolore
più grande del mio.
Mi guardavi le gambe
scomparire
e le mie labbra
tacere ed era
il silenzio a parlare,
le nostre voci
da sole come i nostri
coorpi soli
sulla terra arata
delle convenzioni.
Non mi dire donna
se poi mi chiami l'eretica
strega come Melusina
e tu il cavaliere Raimondo
spavaldo a rompere
il patto,
schiacciando il tesoro

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