Il vostro odio vi seppellirà
tra spine di intricati rovi
e montagne di escrementi.
Le vostre lingue biforcute
come quelle dei serpenti
vomiteranno sangue e bile.
Sulle vostre teste
divorate dalla cattiveria
spunteranno fuochi e fiamme.
Non lasciate che la melma
dell'umana ingratitudine
ricopra occhi e orecchie;
non lasciate che le grida
di chi incita all'odio
trafiggano i vostri cuori.
Mescolate i colori
sulla tavolozza della pace
e accogliete chi chiede
pane, abbracci e carità.
Non insegnate ai vostri figli
Il disprezzo e l'egoismo,
ma il caldo e tenero sapore
della fratellanza universale;
non giudicate uomini e donne
dal colore della pelle
ma dallo sguardo assente
di chi soffre e più non spera.
Raccogliete i loro panni
intrisi di lacrime e sudore
e trasformateli in candidi
vestiti di sorrisi e mani strette.
Il bambino attaccato
al seno stanco della madre
sul barcone in mezzo al mare
è come il vostro che dorme nella culla.
Fate sì che quel bambino
possa vivere, crescere,
giocare, amare, senza
maledire il colore della pelle.
Dico a voi, razzisti impenitenti
che vomitate fango e merda
su chi non ha più niente:
allontanatevi da chi vi sta
trascinando nell'orrore
e seguite la strada di chi
vuole liberare dal rancore.