Aveva bocche magre
Pianaccio
malinconie di traverso
un gelso nel cuore
odore di cipria
di zucchero e vino
un bicchiere di neve
la memoria d'attesa.
In un lento risveglio
aprivi le tue dita sottili
il dolore immutato
e scrivevi
del veleno del mondo
delle infide serpi degli uomini.
Oltre il blu
è ora il tuo cielo
col profumo buono dei tralci di vite
solo un eterno assedio di luna.
Ciao Enzo...