Immunizzata grazie alle tue atroci e melodiose parole
dal dolore terreno
consapevole dell'inutile parvenza dei tuoi gesti,
ti ammiro da lontano, amore,
osserva la disperazione di una donna che dall'alto della tua aristocratica superbia volesti solo per una notte amare.
Fa per lo meno finta d'accorgerti della mia flebile voce
che ha creduto di poter essere ascoltata dalle tue gentili orecchie.
Vana speranza fu,
reale inganno,
perchè hai usato codesto bocciolo privo di malizia,
sprecandone la giovane rugiada?
Ho creduto di poter leggere sul tuo corpo frasi amorose,
illusa,
ingenua.
Detesto me stessa odiando le mie mani
che inesperte e curiose
si sono intercciate tra le tue esplorando nuove terre,
odio le mie labbra che amorevolmente ti hanno accarezzato
e sussurrando un pagano rosario ci hanno accompagnato.
Eri consapevole?
Ero consapevole?
Ti ho aspettato di nuovo,
ma tu amavi ancora,
e il mio sguardo pauroso ti seguiva,
guardando come un pellegrino la tua schiena
mentre i tuoi occhi desideravano altro.
Perchè?
Dovevi lasciarmi nella mia immacolata innocenza d'amore,
non spogliarmi della mia stessa vita!
Crudele!
Peccaminosi respiri si sono susseguiti,
gioia,
dolore,
e tu, esperto, sapevi del canto del mio cuore,
approffittando della mia irruenta passione amasti privo d'amore!
Osserva la disperazione di una donna, uomo,
assapora la violenza delle sue azioni,
pentiti del tuo freddo piacere,
ammira le sue velenose lacrime che accompagnano il lucente pugnale che trapassa le sue malinconiche carni!
Muori con lei uomo!.