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Natura - di cose conosciute ma mai avute
All'ombra di un sicomoro, su di una verde collinetta, le mie membra riposavo
mentre con lo sguardo sognante, tra prati in fiore e cielo azzurro vagavo.
Togliendo una mano dalla frescura riposante
imitavo il volo di una candida pernice svolazzante.
Da un lato lo sguardo si perdea fra i mille colori dei prati in fiore,
dall'altro mi era impedito da un enorme muro di indefinito colore.
Da esso proveniva una vociante ed allegra cacofonia di bimbi festanti
che mi riempiva il cor di gioia e mi parea di vederli impegnati in allegri giochi danzanti.
Dal parte scoscesa, udivo, come gorgoglio gioioso, il sussurro di un piccolo ruscelletto,
che correndo verso valle, con le sue fresche ed argentee acque riempiva ogni anfratto.
Con la mente immaginavo grigi salmoni risalir la corrente
in cerca del luogo natio, ove dar vita alla migrazione seguente.
Assorto nello sbirciar fra le meraviglie della natura
non notai la sua presenza nella radura.
La vidi con il sole alle spalle, nulla di lei mi si rivelava, se non la sua forma sinuosa,
come venere sorta dal mare, così lei m'apparve nata dalla luce gioiosa.
Senza affanno mi raggiunse in cima alla collinetta, e guardando il mio gioco di mano,
imitò il verso dell'uccelletto con un meraviglioso sorriso, volgendo poi lo sguardo lontano.
Unendo i piccoli e nudi piedini, si rannicchiò all'ombra del sicomoro immoto
ed iniziò un dolce canto, con voce squillante e suadente, svegliando in me un ricordo ormai ignoto.
Fra trilli gioiosi, che dal muro provenivano, il dolce sussuro del ruscelletto e l'incantevole canto,
un torpore invadè il mio essere, e volando insieme alla pernice, mi trovai a sognar l'incanto.
Di mille parole voleva la mia mente liberarsi, ma più del fiato usciì da me un sospir color cremisi
di cose perdute e mai ritrovate, di cose desiderate e mai dimenticate, ed un urlo di gioia emisi.
Piansi, come il ciel in primavera che della pioggia fa una promessa alle vite appena sbocciate,
piansi e risi perchè conobbi la gioia che dalla natura si insinua nelle menti appena create.
Capii che dal ciel viene la pioggia, dalla terra il nutrimento, ma da noi viene l'amore,
che di tutto si nutre e nutre, e con semplice voce di un fanciullo ti riempie mente e cuore.
S'appressò la sera, che silenziosa acquieta tutto, e sussurra parole silenziose,
di scuro si colorò il cielo, e l'infinito s'accese di stelle brillanti e maliziose.
Poi, fino a che l'argentea luna non s'insinuò fra di noi, negli occhi ci fissammo
e con un battito di ciglia e senza timore ci lasciammo.
Correva ora il mio sguardo al quel imponente muro silenzioso, a quei prati dalla notte ricoperti
fissando, come per un ordine, il cielo stellato, vagando negli infiniti pensieri appena conosciuti.
Ora nulla mi poteva più fermare, e nella notte buia dalle stelle illuminata con una luce morbida,
inizia a vagare per il mondo, conoscendo una gioia infantile profonda.
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0 recensioni:
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- bellissima, ma sembra più un racconto poetico
- Sublime.. sei un vento che accarezza i fichi maturi... e delicatamente li posa su una tavola bandita... a Nozze... dove l'acqua sorgente si trasforma in di vino
Con una gioia infantile profonda
v
- un'intera giornata, un'intero percorso... scorrevole, ma l'avrei preferita più ristretta. nel complesso comunque mi è piaciuta.
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