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ONORA IL PADRE

Padre... quale padre?
Padre celeste, Padre nostro,
Pater familiae o... mio padre?

Ti ho visto solo quattro volte nella mia vita.
Ma una volta hai scritto,
a ma diciannovenne, chiedendo e
non ottenendo il mio amore di figlia.
Così, con dure parole luttuose di rabbia,
hai maledetto me e la mia progenie.

Ho lottato, volevo riuscire ad amarti
perchè sapevo di avere il tuo sangue.
Ho lottato per impormi di perdonarti,
uomo errante senza nessun ritorno a casa.

Perdono, grande, immane parola,
troppo corta per contenere il suo significato.
Perdono perchè, per cosa, per chi?

Tu dovevi chiedermi perdono
quando ero bimba
quando ero adolescente
quando ero grande
quando avevo bisogno di te e tu non c'eri.

Ti sei presentato quando avevo la pancia grossa,
all'ottavo mese di gravidanza.
Ma prima non sapevi dove ero, chi ero, cosa facevo.
Oh Dio... perchè anche questo dolore!

Il tempo è passato, il telefono ha gracchiato:
" Tuo padre è morto. "
Centinaia e centinaia di chilometri ci dividevano.
Molti di più ci hanno sempre separati.

La mia anima ha sentito un fremito,
un desiderio, un bisogno:
devo andare al suo ultimo viaggio.
Odio, amore mancato, non so.

Ero lì, t'ho guardato freddo, disteso e
t'ho toccato per sentire se eri vero.
Avare lacrime han solcato il mio viso
non per dolore, ma per quanto non ho mai avuto.

Ho onorato mio padre
con il cuore delle occasioni mancate,
orfano di quegli sguardi
e di quelle parole sempre negati.

 

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9 commenti:

  • Antonio M il 27/05/2008 13:42
    Personalmente non ho avuto un'esperienza così desolante, ma qualcosa di più lieve che comunque mi ha fatto concludere che il perdono, se non viene chiesto da chi ha commesso la colpa, di sicuro non si può dare unilateralmente: sarebbe un condono non un perdono.
    Infatti solo quando viene chiesto il perdono con il cuore, solo allora esce fuori la verità e dalla verità la Giustizia (non legale ovviamente). Viceversa credo che solo una Infinita Misericordia, non umana, può perdonare unilateralmente... e ristabilire una Giustizia. Bei versi mi hanno toccato, grazie ar.
  • evelyn manoni il 19/12/2007 16:17
    Alcuni passi aderiscono alla mia esperienza.
    Inutile dire che mi sono profondamente commossa, a parte che è molto intensa volevo mandarti un abbraccio virtuale.
  • Paola Reda il 13/12/2007 08:46
    Grazie a tutti per i bellissimi commenti. Ho tenuto questa poesia chiusa, sigillata in un cassetto per anni. Ogni tanto la tiravo fuori, la rileggevo e, inevitabolmente la ricacciavo nel cassetto. Forse non volevo prendere coscienza della realtà: che mio padre mi aveva abbandonato volontariamente, senza il minimo senso di colpa. Quando si è piccoli è terribile sopportare il rifiuto di un genitore. Quando si è grandi si ripensa a tutto ed un dolore sordo, consapevole, ti fa combattere fra ragione ed istinto.
    Grazie ancora a tutti.
  • Alessandro Barsottini il 12/12/2007 19:48
    Toccante, per un padre costretto a stare lontano dal figlio dalla legge e dalla madre di sostegno a continuare e cercare di esserci con tutte le forze. Grazie mi servirà!
  • lucia cecconello il 11/12/2007 23:28
    molto triste e dolorosa sentimento forte sofferto... brava
  • giuliano paolini il 10/12/2007 12:09
    sicuramente sai ben rendere con le parole il solore che ti ha accompagnato ma a te che sembri cosi' religiosa ricordo 2 situazioni che mi hanno colpito la suora di chiavenna e la madre della omicida di novi ligure entrambe in punto di morte hanno trovato la forza di perdonare i loro carnefici raccontando di un infinito oceano di dolcezza che circonda la vita e che viene a soccorrere chi riesce ad abbandonarvici
  • Anonimo il 10/12/2007 00:07
    Dolore di figlia per un padre inesistente o quasi.
    Comprendo il tuo dolore, ho sempre desiderato un padre invece ancora oggi mi trovo a fare da madre a mio padre.
    L'amore che nutro per lui non rieco a spiegarlo, eppure è la persona che mi ha fatto soffrire di più al mondo,è quello che con il suo passato ha devastato equilibri, sicurezze, autostima, solo dopo grandi affanni sono riuscita ad amarlo e perdonarlo.
    Ciao Paola, quanta sofferenza nella tua accorata poesia.
    Accolgo e comprendo.
    Un abbraccio
    Angelica
  • laura cuppone il 09/12/2007 15:16
    struggente... raggelante..
    leggo ancora e sento la tua rabbia e il tuo profondo dolore..
    ben scritta Paola..
    anche se nella realtà è lunghissima e un soffio doloroso e profondo nel cuore...
    un abbraccio
    laura

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