Seduta su un davanzale
ubriaca di pensieri sgomitanti,
vorticosi, insidiosi,
che destabilizzano le mie percezioni
e mi sollevano dal vero.
Quadri mi appaiono,
immagini, scatti,
come lampi di luce
mi restituiscono emozioni
che sembravano perdutamente assopite.
E sentirle poi inanimate,
burattine della mia mente,
ed io con loro,
scivolare dolcemente
come un drappo di seta cade.
Richiamate di nuovo,
ricomincia la danza,
non basta il fiato,
non ci sono più.
Ogni volta che riapro gli occhi
dopo un giro di questo matto valzer,
mi pervade un colpevole calore
che resta
con l'ultimo filo di fumo,
con l'ultima cenere tremolante,
e poi tace.