Intorno a me è il silenzio,
reso meno dolce
dall’ultimo vociare della notte
che d’un nero velluto
riveste le cose ormai stanche,
rubandole agli occhi
forse ancora non sazi.
Mi giungono suoni e rumori lontani,
fastidiosi alla mente
che cerca, nel buio,
rifugio ai ricordi,
ai pensieri più tristi,
che ancora rendono più amara la vita.
E allora, quando tutto ormai tace,
e immobile giace ogni cosa,
quasi fissa per il magico tocco
dell’eterno invariare,
s’alza, vincitore assoluto, il pensiero,
della mente eterno respiro:
ché di tutto l’essere nostro mortal
è il pensiero, esso solo, ad aver libertà.