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il conducente di foche

ad una "lady" più di superficie che di fondo


mai possedute buone scarpe,
né gli stivali delle sette leghe,
se non nella testa i miei 200 HP,
ma non per questo ho rinunciato
al richiamo della foresta
e al brulicare dell’estate sopra i monti;
alle gambe ho stretto i nodi
delle mie rose calzature e via,
chiedendoti solo di darmi la tua mano
e afferrare il sogno mio di libertà,
ma tu volevi una nave tutta magica
( e se fosse stata da crociera,
sarebbe stato il massimo davvero!)
e qui invece solo pensieri nel vento
e la mia fantasia, come la chiamavi?
da guerriero vichingo da fumetto
e niente tight per una soireé
che sognavi tra foie-gras e champagne;
mai avuto scarpe da cerimonia,
di vernice, scure di caffè
e solo per questo per te potevo fare
il conducente delle foche
con le mie uose consumate dalla vita

 

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1 commenti:

  • Ugo Mastrogiovanni il 03/02/2008 10:49
    Una speciale inventiva per versi ancor più speciali, nati da una sofferta realtà comunque accettata con encomiabile spirito.

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