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La Vittoria dell'Aquila

Avevo un amico che mi accompagnava nelle mie avventure,
un nero Serpente dalla linea sinuosa, occhi smeraldini, lingua suadente.
Ascoltavo ipnotizzato il sibilare delle sue parole mielose,
mi elargiva il suo Verbo con dovizia e solerzia.
Poi un giorno un'Aquila, con fare maestoso, si posò nei miei pressi,
il frullare delle ali regali scosse per un istante il mio torpore
e mi disposi ad ascoltare.
Così mentre l'amico Serpente soffiava e sibilava furioso,
l'Aquila con fare pacato mi rivolse queste parole:
"Ricaccia nell'Abisso quell'essere immondo che tu chiami amico,
sprofondalo giù, che ritorni a Caina!
Caina è là dove lo spregiator della Vita si ubriaca di Veleno,
là dove perdi te stesso,
là dove il lento suicidio è chiamato Vizio.
Fuga le nebbie che albergano nel tuo Spirito,
ricorda quel giorno in cui guardasti nello specchio
e mandasti un grido angosciato, poiché non vi scorgesti te stesso,
bensì le orribili smorfie e il sogghigno del Demonio!
Ricorda quel Tempo in cui la tua Solitudine era così pesante,
il tuo Orgoglio ti rendeva così deforme e curvo, che gridasti:
"IO SONO SOLO!"
Ma tu sprezzante continui il Viaggio,
approdi a tutti gli orrori di una Vita consacrata ad un Dio malvagio,
in compagnia del tuo amico Serpente.
Con umiltà ti dico:
mai la Verità si attaccò al braccio dell'Intransigente!
Ci sono Uomini che offrono un Asilo ed un Cuore
a chi desidera essere Loro Ospite, e a Costui dicono:
"Amico cura Te stesso, in tal modo gioverai al Tuo Fratello malato,
cui sarà utile vedere che chi gli è vicino sa curare se stesso."
Poi con mossa fulminea l'Aquila con i potenti artigli
ghermì il Serpente e serrando la morsa gli spezzò la schiena,
alfine con noncuranza lo scagliò in un Fosso profondo.
Così io liberato dal potere Maligno del Serpente
mi alzai e seguendo il volo dell'Aquila giunsi alla Meta dove ho potuto salvarmi.

 

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5 commenti:

  • Anonimo il 24/04/2008 11:07
    È il primo tuo testo che leggo, scelto a caso perché amo l'Aquila, sono Picchio e ho imparato a volare e a picchiare con un nagual messicano che mi ha insegnato tante cose, tra le tante che non è necessario sopprimere il serpente per trovare la verità. Importante è farselo alleato e compagno di percorsi e trasformare la sua energia in un'apoteosi del sentire divino.

    Sono stata contagiata dalle tue 24 ore serene conosciute in febbraio e che ho adottato come stile di vita e che rinnovo sempre con tanta gioia (tranne nei rari casi in cui mi trovo nelle situazioni in cui "picchio".
    nel
  • Riccardo Brumana il 10/02/2008 22:55
    mi è piaciuta, ma lo vedo più come un racconto.
  • Michelangelo Cervellera il 10/02/2008 20:06
    A volte si ha bisogno che un'Aquila ci ricordi che la libertà è un diritto insopprimibile. Mi è piaciut molto lo stile con cui l'hai scritta. Michelangelo
  • celeste il 10/02/2008 13:06
    Nuocere può crear pena. Bravo chi si ribella e libra oltre

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