poesie » Poesia libera » Linee Diverse
Linee Diverse
Se c'era una Linea io non l'ho veduta.
Se c'era una Linea io l'ho varcata.
E furono i giorni dell'Ira, dell'Ira che tutto sconvolge,
distrugge una vita che pareva appagare colui che ne era padrone.
Ogni volta che portavo il bicchiere alla bocca, per suggere l'ardente Veleno,
Minosse spietato Giudice, dell'Averno potente Signore,
con un colpo di coda avvinghiava il mio corpo,
di un altro cerchio più in basso mi sprofondava.
Rabbioso e schiumante mi aggiravo per le calli infernali
quando mi apparve un'Ombra, l'Ombra di un Uomo.
Repentini scattarono i meccanismi di allerta,
chi è mai Costui che sì diafano appare?
Non è certo un compagno che mi invita a libare,
le sue mani son vuote,
non reggono calici colmi di fetida broda.
Quando fu giunto alla distanza di un passo
come cane randagio presi a latrare,
come topo di fogna cominciai a squittire,
ma l'Ombra, per nulla impaurita, prese a parlare:
"Ristatti un momento nel tuo cieco vagare, siedi ti voglio parlare,
ti voglio narrare la storia di un Uomo,
e di un altro Uomo che fu il Suo primo Fratello.
Quest'Uomo viveva oltre quelle Colonne che Ercole pose come limite estremo,
abitava la Terra scoperta da un Genovese,
nomata America in onor di Amerigo.
Il suo nome era Bill,
la sua magra esistenza si trascinava con infinita tristezza
da un bicchiere ad un calice, da una pinta ad un gallone,
poiché la sua ora tardava a scoccare.
Poi un giorno smise di precipitare, aveva toccato il Fondo del Pozzo,
mentre schiantava e frantumava le ossa sul Fondo
pensò alle parole scritte da un Grande:
"Chiunque la Sua primitiva Dignità abbia perduto,
nella Disgrazia è preda dei Vili!"
Come San Paolo sulla via di Damasco da quelle parole fu folgorato.
Va bene! Aveva capito, non restava che risalire.
Ma il Pozzo era fondo, non c'erano appigli!
Le sue pareti ben levigate
come specchi beffardi riflettevano all'infinito l'immagine di un uomo prostrato.
Allora sedette e si mise a pensare:
"A chi chiedere soccorso in questo frangente?
ad un Luminare ad un grande Dottore?
No! già troppi ne ho consultato,
non hanno risposte che sappiano donare un raggio di luce ad un uomo disfatto.
Forse potrei chiederlo ai miei Famigliari!
No!
Anche Loro non sanno che fare, non hanno coscienza che sono un Malato,
io sono il Vizio, io sono il Peccato,
da chiudere a chiave in un posto segreto,
disperdere ogni traccia di un uomo bacato.
Se al contrario mi colmano d'amore,
non lo posso accettare perché è cagione del feroce Rimorso
che al risveglio mi ripiomba nel Gorgo,
per non affogare nella Vergogna mi affogo nel Primo Bicchiere.
Quante volte ho chiesto aiuto a Dio?!
Ma Lui, muto e severo, non vuole aiutarmi con moto Divino,
Lui sa che io possiedo le armi per scardinare le Porte del Male,
Lui stesso le consegnò agli Uomini all'Alba del Mondo.
E se provassi a chiederlo ad un altro essere umano che condivida il mio stesso dolore?"
Questo pensiero fu la scintilla che diede principio ad un rogo immane,
che ancora nessuno è riuscito ad estinguere.
Fu la goccia che rompe la diga e da la stura ad acque impetuose
che nessun terrapieno può contenere.
Fu l'appiglio che gli consentì di guadagnare l'Uscita,
di raggiungere la cima del Pozzo.
Così finalmente giunto all'aperto si guardò intorno
e vide un Uomo che, solitario in mezzo alle genti, vagava stranito,
paonazzo il volto, folle lo sguardo, si avvicinò a costui e disse:
"Ciao sono Bill e sono alcolista..."
Quello lo guarda, lo fissa spaurito, poi si commuove, anche Lui ha capito,
gli prende la mano e con voce rotta dal pianto risponde:
"Ciao, sono Bob anche io Tuo Fratello, malato di alcol,
bisognoso dell'Amore che solo l'un l'altro ci sapremo donare..."
Se c'era una Linea Loro l'hanno veduta.
Se c'era una Linea Loro l'hanno varcata.
E furono giorni di Strade in salita,
ma più Genti si accodavano al duo primigenio più la Strada divenne pianura.
Ora siamo milioni a varcare la Linea che conduce ad una Porta,
chi l'apre con cuore sincero sa di essere giunto alla Meta,
insieme a Persone che hanno risposte per i suoi quesiti,
gli stessi che a Lui sono rivolti."
Così ha fine la storia, l'Ombra scompare sfumando,
al cane rabbioso, che ora si cheta, torna alla mente una frase:
"Chi ha orecchie per intendere intenda...
Alla luce di queste parole sbiadisce una frase più lunga,
frase che citavo con vanto, ostentazione di sprezzo superbo,
ecco le inique parole:
"Predicator che predichi al Deserto non predicar per me ché tempo perso."
Voglio che rimangan scolpite, Monito per le Genti a venire,
affinché non cadano nel mio tragico errore.
123
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
0 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0