Folle viaggio delirante
nella crepa tra le gambe
di una dea impertinente
che si vende consenziente
e lo sperma è lo sparo
che mi libera la testa
dalle immagini alienate
pornografiche e bagnate
delle cose da non dire
che masturbano la mente
Tra le pieghe delle piaghe
di una carne dissoluta
io mi perdo e mi ritrovo
più corrotto che corroso
dalle fiamme e la brace
di un inferno che mi piace
e se il vizio è peccato
anche il sesso è sbagliato
in ogni sua forma deforme
anche quando è conforme
Voglio un orgasmo
che morde feroce
... un orgasmo
che dilania il mio ventre...
Epiche invasioni anali
seni dove soffocare
maschere di carnevale
per confondere le carte
continuando a peccare
eludendo il giudizio
di chi osserva da lontano
con la voglia d’infilare
mani nella marmellata
per leccarsi poi le dita
insudiciate dal sapore
di una cosa un po’ proibita…
Voglio un orgasmo
che morde feroce
... un orgasmo
che dilania il mio ventre...