Viaggio a volte
in un passo dove domina confuso
lo stesso ordine di idee di chi si trova ad amare.
Esco coi miei amici la sera
e bevo birra sui tavoli rigati di un bar.
Le sigarette non hanno sapore
quelle sere che grida più orribile il vento
entra tra le suole delle scarpe
sui fili d’erba strappati dei nostri pensieri.
Avrei bisogno di possederla la sera
come l’ultima puttana bagnata di un pub.
Per più piacermi e distrarmi e ferirmi.
Lontano dal mio corpo di neve
come l’ombra dischiusa che srotola in un letto.
Avrei bisogno di un’altra noia.
La tua pelle che spoglia per non farmi morire.
Come faccio da sempre.
Come sono io e te e tutti noi.
Come nel buio distante di una tua dolce sottana
al cielo di un’alba finta
in cui graffiare sognando
la schiena della vita.