Quello che libero in me
Diventa libero nel mondo
Fin dove dovrò scendere
Sotto la suola delle mie scarpe
Nell’oltretomba infernale
No.. non cerco te Euridice
Tu sei già con me
Non cerco neanche te Core
Figlia di Demetra
di Madre Natura
Rapita e sposa
Da Ade la gigantesca forza
Che si oppone alla vita
Da cui nasce la morte
Dall’odio della Madre
Appagata
In un compromesso da sei mesi
Olimpici
Nacque cosi il concetto lo brutto
dell’inferno terrestre e del paradiso celeste
Che ci uccide ogni giorni più
“Mi son rotto i marroni”
disse in un profondo dicembre
Il mio amico e poeta Orazio
Qualcosa di più profondo si cela
Nel tuo cuore Plutonico
Divorato dal tempo
Una mancanza d’amore paterno
Diventato bisogno divoratore
Di stratosferica materia creata
Mangerò il settimo seme
Di melograno
tutta quella luce
io te l’ offrirò
In fiaccola umana