In un tramonto verde di campi da golf e blu di ruscelli e cieli, il tempo si è fermato.
O ha solo rallentato il suo incedere frenetico.
Allora rimango seduta nel mio angolo di cielo con l’erba umida e profumata sotto i piedi e tanti desideri in un oceano di stelle ancora spente, trepidanti di essere accese come candele in chiese immacolate. Profumo di fiori d’arancio.
Fiori bianchi e soffioni come candide e fragili spose in attesa.
Profumo di pane abbrustolito, cene e ricordi, pensieri e bambini che parlano lingue vivaci.
Una scia nel cielo, rumore di aeroplani.
Passa un treno sotto il ponte, ma resto qua. Ferma nella piccola stazione desolata dove gli orologi non hanno lancette e dove si incontrano i ricordi, il presente e un futuro di sogni e poesia.
In un tramonto senza tempo e senza nome riempio il cielo di parole come un grande cruciverba, indovino il mio destino e canto il vento smaterializzandomi in una natura lenta e incantata per ritrovare nuove forme e sentirmi pienamente viva.