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Trattoria

Al tempo scampata,
scritta da un lato, stinta dall’altro,
a stento s’evince “Trattoria”.
L’insegna sbatte,
fatica per opporsi al vento.
Quinta della vecchia via,
tiene duro, parente del passato
sembra esiga un posto nel futuro.
Sbatacchia, stride e si dibatte,
mostra il rovescio che rimembra
oltre trattoria fui <Locanda>.
Imposte semichiuse, vetri rotti,
mi sembrava percepire nella via
il dì che fu e quello ch’era stato.
Schiamazzi, insulti, grida d’allegria:
per un momento ecco tanta gente
un avanzo di tempo lì fermato.
Profumate donnine col cliente
mercenarie di precari amori,
nel confuso viavai d’avventori.
Mischiar di carte, trillare di posate,
tra il puzzo di vivande riscaldate,
bestemmie e tuonar di buzzo
l’ingresso semichiuso spande.
Chi entra e chiede una bevanda,
chi ebbro di bianco e di piccante,
certo di sapersi grande, recita e canta.
Sulla soglia fa la chiacchierata
chi dell’ora passata in compagnia,
si vanta di non saper chi sia
colei che per una bicchierata
gli concesse tutta la nottata.
In una vecchia locanda trattoria
queste cose e molte altre ancora
svanendo mi passavano per mente, l
un rimpianto che non mi riguardava
ma che non m’ha lasciato indifferente.

 

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7 commenti:

  • Anonimo il 03/06/2013 09:43
    Poesia che attira avvenimenti passati; già crea vivezza di immagini grazie alla suggestione nel contenuto.
  • Anonimo il 21/04/2008 11:21
    Ma sei un marinaio che ha navigato per il mondo? Caratteristica
  • Antonio Pani il 18/03/2008 10:43
    A proposito di sensibilità e ispirazione. Molto bella, adoro gli scritti frutto di "istantanee" di vita, di attimi, di percezioni del momento. Complimenti. Grazie per attenzione e commenti. A rileggersi, ciao.
  • Riccardo Brumana il 15/03/2008 18:23
    trovare spunto da una vecchia insegna... complimenti.
  • gabriella zafferoni sala il 12/03/2008 09:09
    la locanda ed il viandante, il sentiero e i propri percorsi, sullo sfondo il tempo e il paesaggio..
  • laura cuppone il 10/03/2008 13:41
    non é solo ben scritta... non é solo l'occhio attento che parla... ma la profonda e intensa sensibilità di chi con l'animo osserva... ciò che fu involucro di voci, vite e spiriti passati... ed ora quell'insegna osservi, Ugo, come il medico la ferita, che non ha mai curato, ma che sa riconoscere nel segno della cicatrice...
    l'insegna sbattuta dal vento insiste... come foglia d'autunno sull'albero...
    bellissima
    e piena!
    come chi l'ha scritta!!!
    Laura
  • Anna G. Mormina il 10/03/2008 10:10
    ... a volte ci si trova in luoghi che sembrano scomparsi dalla faccia della terra, e invece, come in questa trattoria, che se potesse parlare..., affiorano nella nostra mente pensieri lontani, vissuti o solo immaginari...
    Ugo, come sempre bravissimo!... un sorriso!

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