Lo starter da il via,
secco colpo di tosse della scacciacani caricata a salve,
comincia la Corsa.
Scariche di adrenalina saettano nei muscoli tesi allo spasimo,
i nervi si tendono impegnati in furibonde accelerazioni.
Come nei fotogrammi di un nastro che si srotola in modo frenetico
per un istante colgo l'immagine del Direttore di Gara,
in Lui c'è qualcosa di sbagliato,
ho la sensazione che non sia cosa viva,
traspare pare fatto di vetro.
Cos'è quell'orribile ghigno
incollato in guisa di etichetta sul volto glaciale?
imbecille, non lasciarti distrarre!!
Concentrati sulla Gara, il Traguardo è la tua unica Meta,
imprimi potenza, corri sempre più forte, solo così guadagnerai il Premio.
Lo vedo, ecco il filo di lana al di là del quale c'è il Trofeo che mi spetta,
se riuscirò ad arrivare primo.
Pochi metri e potrò sollevare la Coppa,
alle mie spalle non odo rumori, dunque son solo, ho sbaragliato tutti i rivali.
Abbagliato dal lampo dei proiettori
per un secondo scorgo il palco delle Autorità, è deserto?!?
al centro di esso giganteggia la Coppa,
è ben singolare la foggia in cui è modellata,
in guisa di teschio, anzi è un teschio!
Inchiodata sulle ossa del collo, che ne forman la base,
una targhetta reca inciso un nome: il mio!
Nello spazio di un batter di ciglia
comprendo che la Gara è truccata, tutto era già stato deciso.
Prima di strappare il filo di lana stramazzo al suolo,
stremato ma felice per aver rinunciato,
per non essermi prestato fino in fondo ad un gioco sleale,
e pensandoci bene, chi mi ha iscritto alla Gara?
Beh! non importa,
ora mi alzo, cammino non vado di corsa,
così avrò più tempo per guardarmi attorno,
così non avrò più fugaci visioni,
alle mie spalle, al mio fianco,
odo risuonare i passi di milioni di Persone,
che non vogliono più guadagnare chimere,
ma camminano insieme a me, parlano con me, ora non sono più solo.