La rosa che dono è colomba scarlatta
Plana nei ricordi come fiocco di neve
Su un mare di cristallo
Agitata irrompe nei suoni di festa
Colomba scarlatta dell’innocenza
Perduta tra schegge di rimorsi
E
ali bruciano in vortici concentrici
di delirio sangue dalle labbra
vortici incoerenti di felicità forzata
repressa dalla centrifuga quotidiana
vortici vivi la sera al richiamo caro
della notte
la rosa che dono è ruggiada
Rosa
Che mondo affoga
Rosa
Che pugnale assale la sera
Rosa
Che fugge le parole
Sorniona
Rosa
Che brucia nell’acque piovane
Rosa
Che battezza i bambini nel Gange
Rosa vibrante
Sommersa
Nei grigi…
La rosa nasceva mentre passavo ignorante
Dimenticante del dove
Assuefatto a un liquido quando inflessibile
In un mare di come possibili.