Vivo così
un po’ in tutti i cieli
e in nessun cielo mai,
da sempre in bilico
tra terra e mare
come un gabbiano ubriaco
che non sa se planare lieve,
tuffarsi a picco,
schiantarsi al suolo
o rimanere su
fintanto che può,
e non scendere più
se non per morire
una volta soltanto.
Nel dubbio continuo a volare
fin che ho ali per farlo
ancora fiato nel petto,
e un punto lontano dove guardare
perché guardare lontano è importante.
Vivo così
e tanto mi basta
e se a volte non basta
non conta per me
gatto ruffiano e bugiardo,
che rubare carezze è un fatto normale,
purché siano tante
da perderci il senno,
finché il dolore non passa,
finché la noia non passa,
quella indelebile
dei piccoli giorni
dei piccoli amori
dei piccoli sogni.
Vivo così
giusto o no che sia,
ma intanto potrei restare
- se non mi chiedi perché -
dentro un tuo abbraccio
e non uscirne mai più
se non una volta soltanto
per morire di nuovo...
se morire due volte si può.