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L'angelo della Morte a Charles Bukowski

Sono l'onda che s'infrange
Sugli specchi della notte

Attraverso immagini ombre distorte
Rivedo in me l'Angelo caduto

La purezza non si guarda negli occhi
Si ascolta si ama soltanto

Non essendo più capace di volare
Ho dovuto distruggere

Antiche emozioni represse
Sentimenti perduti

L'infinito vuoto
Ha prosciugato
La voglia di vivere bene

Sfrenata voglia di vivere

Sbatte contro disumani inappagati scogli
Per assaporare ancora una volta l'impossibile bellezza

Negata a me
Porca Troia
Al suo Angelo


L'Elena tradita
Nella sua più pura intimità
Non comunica più con Me


Qualsiasi
Figlio dell'aurora
Sa queste cose

Porta in se tenebre di luce

Distruttive

Il rumore del mare echeggia indomito
Nel suo eco canto di Sirena

Bevo fiumi di alcool
Per assopire
Le Passioni perdute chimere
Imprigionate nel sconforto di una bottiglia
Disabitata e vuota

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4 commenti:

  • Vincenzo Capitanucci il 10/04/2008 11:40
    Grazie Luigi... Bukowski... ha amato fino all'inverosimile.. distruggendosi in questa voglia d'infinito nel finito... glorificando tutto e tutti nelle sue opere... dalla prostituta... al benzinaio... a chi lavora nelle Pompe funebri.

    Questa è macabra ironia.. Cara Lisa..

    Con affetto a tutti e due
    v

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