E la vedo nei loro occhi
la medesima espressione,
confusione, impalpabile
smarrimento tra scaffali e scaffali
di possibili soluzioni,
luoghi irreali d’esotico fascino,
terre sconosciute, inesplorate,
intime, dolci, risorse.
Lo scorgo nei loro occhi
lo sguardo perplesso
eppure caparbio nel cercare
ancora e ancora
fino alla fine del tempo concesso,
sostenuti dal folle desiderio
di saperla gioiosa e felice.
Sono attimi, fugaci istanti,
epifanie di frustrata delusione
nel confrontare questo e quello,
toccando e palpando
idee tramutate in dono.
Indecisi su tutto,
sicuri di nulla.
Si incrociano gli sguardi
per un attimo appena:
cacciatori alla ricerca
della medesima preda,
silenti compagni di muta compassione,
l’umano sostegno,
omertoso,
alle prese con eterni
dilemmi d’amor commerciale.