Mi sferza, mi provoca,
mi toglie il respiro
mi strappa il berretto
è giocoso questo vento
d’un maggio più incerto
fra il bello e l’uggioso del tempo.
Eppure mi lascerei andare
sospinto dal soffio
con gli occhi ben chiusi
a sognare un gran viaggio
un tuffo fra nubi sornione
un volo a braccia distese
passando fra stormi
d’uccelli migranti
tornando in quel cielo
che sempre m’attende
per sciogliere vincoli
da un mondo che stringe
per provare una volta
quella libertà
che è sempre il mio sogno
una dolce chimera
un’eterna illusione
io solo lassù
fra la luna e le stelle
fra la terra e il sole
sospeso a guardare
l’ombra mia che laggiù
prepotente mi chiama
e invoca un ritorno
per farmi sentire
uomo fra gli uomini
costretto fuori
ma sempre libero dentro.