Brillan le stelle, brillano in cielo
luccicano spente, appiccicate su un velo
nero di notte, trasparente al mattino
su questi miei occhi, col capo chino,
riflettono lente fragili sentimenti
allietandone lo sguardo, quasi contenti
che ora dormon soavi, chiusi, serrati
e al di là di quel buio immacolati passati
che s'aggrappano stretti a questo presente
son vivi, son niente, mentre scorrono in mente
su strade viscide e cupe, colorate e assenti
nel labirinto che lì si erge in vacui e silenti
spazi, tra vasti e disperdenti moltitudini
in un musicare di distinte vicissitudini.
Eccomi, nulla, son io la tua gabbia
a disintegrar pensieri rendendoli sabbia.
Son io il tuo limite, o nulla sperduto
che nella mia testa ondeggi affatto sparuto.