Cosa potresti dire in Santità
Quando la tua pensione d’invalidità
È stata definita una carità
Un carico sulle spalle della Società
Perché non li bruciamo nei forni in conformità!!!!
Nda Invece una sorpresa davvero interessante è stato il contatto con Francesco Rotondi, medico cardiologo di Avellino, che ha pubblicato presso la casa editrice ESI un interessante testo dallo sconvolgente titolo “Luna di miele ad Auschwitz”, che riprende le agghiaccianti parole dette dal sedicente ingegnere statunitense Fred A. Leuchter, che, spiega Rotondi, “nel febbraio del 1988, grazie a una cospicua somma elargita dal neonazista Ernst Zündel, viene mandato in Polonia”, a “studiare” il campo di sterminio di Auschwitz alla ricerca di “prove” atte a dimostrare che le camere a gas non sono mai esistite, e di conseguenza che lo sterminio nei campi nazisti non ci fu. Fu lo stesso Leuchter a parlare di questa “spedizione”, come della “sua Luna di miele”, dato che portò con sé “anche la fresca sposa Carolyn”.
Devo confessare che, nonostante la mia pluriennale attività di ricerca negli ambienti neonazifascisti, non mi ero mai preoccupata di leggere nei particolari le pubblicazioni (e ce ne sono moltissime, purtroppo) che hanno come fine quello di “dimostrare” l’inesistenza del progetto della “soluzione finale” nazista, cioè dell’eliminazione di tutte le cosiddette “vite zavorra”, ebrei, zingari, slavi, omosessuali, invalidi, testimoni di Geova… oltre agli oppositori politici, che venivano invece piuttosto tenuti in vita il più a lungo possibile, per aumentare le loro sofferenze (basti pensare al segretario del Partito comunista Thälmann, che fu internato subito dopo la presa del potere di Hitler nel 1933, e morì poco prima della fine della guerra).
Non mi ero mai soffermata sulla quantità di dati “tecnici” che questi negazionisti dell’evidenza portano quali prove per la loro teoria: le camere a gas non sono mai esistite, lo Zyklon B veniva usato solo per disinfestazione e non per uccidere la gente, i forni crematori non erano in grado di bruciare la quantità di cadaveri che si pretende siano stati bruciati e via di seguito. Dato per scontato che una quantità enorme di persone, uomini, vecchi, donne e bambini, internati nei lager, non sono mai tornati alle proprie case, il fatto che essi siano stati gasati, siano morti di fame o di tifo, o uccisi diversamente, personalmente ritengo che quello che va stigmatizzato e condannato sia il discorso a monte, cioè il progetto di eliminazione di queste vite. Come esso sia stato portato a termine, secondo me, è del tutto ininfluente: il crimine esiste e ciò basta.
Però leggendo il puntualissimo studio di Rotondi, che pezzo per pezzo, con le sue conoscenze chimiche (reali e non millantate come quelle di Leuchter) smonta le teorie più strampalate che questi negazionisti hanno tirato fuori, ho capito che effettivamente vi sono cose che non va bene ignorare, perché se magari noi, più smaliziati in materia, non ci caschiamo, la capillarità di diffusione di queste teorie, soprattutto tra i giovani, comporta il rischio che magari qualcuno ci creda, con le conseguenze che possiamo bene immaginare. Dunque è fondamentale che questi studi di “sbugiardamento” scientifico dei negazionisti vengano fatti conoscere e diffusi, magari anche in rete, dato che sembra che oggi tutto si snodi in Internet.