Oltre l’inconsapevole entità dei miei pensieri
scruto oltre il pendio della mia tristezza
un lieve rimestio di ricordi
che vorrei fortemente annullare
un luccicare di sguardi, di parole
suoni lontani che ritmano ancora, aneliti di battiti
con il risultato monotono di procurare
quell’indolente
leggera,
fastidiosa sofferenza
impenitente ingerenza al normale cammino del mio io
e più spessa creo quella soglia
che separa la luce del ricordo
e più si fa forte quel barlume di memoria
che penetra dai meandri reconditi del passato
oscurando sgradevolmente il mio sguardo
ci sono ricordi che riesci a dissipare tra refoli di antico vento
annullandoli definitivamente
ed altri che invece ritornano a galla come espanso polistirolo
sono forse questi attimi inconclusi
che esigono di nuove chance
di nuove opportunità
con sguardi diversi, parole nuove
suoni azzeccati da battiti giusti
e poi finalmente si potranno librare verso il nulla
verso il non ricordo e lasciar spazio alla memoria dolce.